Screening per gli studenti: arriva l’esercito

Da venerdì 7 i test di massa che potranno durare tre giorni. Quaresimale spiega il piano anti-virus

Scatta lo screening di massa per gli studenti di tutte le scuole abruzzesi. Prima della riapertura, slittata a lunedì, la Regione ha disposto test antigenici rapidi di ultima generazione da fare a tappeto agli studenti con l’aiuto dell’esercito. Si parte venerdì 7 gennaio, ma anche le giornate di sabato e domenica saranno dedicate ai tamponi per gli studenti che potranno aderire spontaneamente. Poi da lunedì, a meno di stravolgimenti e ulteriori rinvii decisi dal consiglio dei ministri di oggi, riprenderanno le lezioni in presenza. «Stiamo valutando tutti gli aspetti per garantire la riapertura delle scuole in sicurezza», spiega l’assessore regionale all’Istruzione Pietro Quaresimale, «altre Regioni stanno chiedendo con insistenza il rinvio della riapertura, ma al momento il ministro Patrizio Bianchi non sembra intenzionato a prorogarla». Ieri mattina si è svolta una riunione operativa, convocata dall’assessore Quaresimale e dall’assessore alla Salute Nicoletta Verì, insieme alle 4 Asl, alla Protezione Civile, l’Anci (Associazione nazionale Comuni italiani), i sindaci dei capoluoghi di provincia e ad alcuni rappresentanti dell’esercito. «L’esercito ci manderà personale diviso per ciascuna Asl», spiega Quaresimale, «ma abbiamo coinvolto anche i sindaci che ci daranno una mano come accaduto già in altre occasioni. Dove impiegheremo i militari? Prevalentemente saranno distribuiti nei comuni dell’interno della Regione, dove magari scarseggiano i medici di base. Nelle prossime ore definiremo i dettagli, ma le Asl stanno già contattando i sindaci per mettere in pratica uno screening, anche se non sarà obbligatorio, riguarda tutte le scuole delle Regione». Tamponi a tappeto serviranno a fare il quadro dei contagi tra gli studenti abruzzesi prima del rientro in classe. «Ma vogliamo garantire una seconda parte dell’anno totalmente in presenza perché la Dad crea problemi, ma aspettiamo i dati di questo screening per capire se sarà necessario utilizzarla ancora. Lo stiamo organizzando proprio per questo», conclude Quaresimale, «dopo aver visto quanti positivi ci sono tra gli studenti valuteremo come muoverci. Per questo io mi auguro che possano aderire in molti, visto lo sforzo che stiamo facendo».

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